Il nome proprio:
vibrazioni energetiche e contenuti inconsci
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Quando nasciamo l'energia vitale scorre fluidamente nel nostro corpo, successivamente, durante la crescita, se intervengono interferenze di percorso psico-corporeo nella relazione interattiva madre-bambino, si creano alcuni blocchi energetici che promuovono variegati meccanismi di difesa, utili a far sopravvivere rispetto alle difficili dinamiche ambientali.
Tutto questo costruisce una corazza caratteriale del tutto personale provocando problemi del comportamento, sintomi psicologici e organici che si manifestano anche in tarda età.
Tra i fattori che influenzano la formazione della personalità globale interviene anche il nome proprio, spesso prescelto dai genitori prima ancora della nascita del figlio.
E' il nome proprio che ci differenzia dalla famiglia di origine e dagli altri, che ci fa riconoscere, che ci accompagna per tutta la vita ed anche dopo la morte. Ogni nome è portavoce di costellazioni storico-religiose, archetipiche e familiari, è anche ricco di vibrazioni sonore che si ricollegano al respiro di chi lo pronuncia. Ogni essere nato radica la sua identità ed il suo respiro anche in rapporto al nome concui viene chiamato. Se il nome anagrafico coincide anche con il nome con cui il bambino viene interpellato, il nome proprio diviene l'identità strutturale stabile ed immutabile su cui la persona ancora il respiro, le vibrazioni sonore e le molteplici costellazioni psicologiche che influenzano le personali azioni, aspettative ed emozioni.
Ogni nome proprio è composto da sillabe e vocali dell'alfabeto che corrispondono a suoni che hanno una loro peculiare risonanza energetica in specifiche parti del corpo.
Il suono vocale del proprio nome promuove un'apertura respiratoria che inconsciamente permette risonanze affettive ed energetiche differenti asseconda delle vocali.
Le vocali che toccano gli organi più profondi come " A - O - U " agevolano un'energia connessa alla gioia ed al piacere della vita, le vocali connesse al torace ed alla testa come
" E - I " promuovono energie connesse rispettivamente al coraggio ed alle attività mentali.
In virtù di questi stimoli sia nel pronunciare il nome proprio sia nell'essere interpellati, il corpo riceve vibrazioni che agevolano molteplici emozioni individuali.
Poiché ogni nome è anche portavoce di costellazioni storiche, religiose, archetipiche e familiari, i genitori nel sceglierlo per noi già prima della nascita, strutturano nel loro immaginario delle specifiche speranze, che favoriscono la formazione del carattere e le aspettative collettive. L'individuo inconsapevolmente diviene portavoce di valori a lui del tutto estranei che caricano positivamente o negativamente il carattere, le scelte di vita, le proiezioni ed identificazioni su cui poggia il pensiero, l'identità e gli ideali dell'io. E' importante osservare che quasi sempre nella psicoterapia bioenergetica, nel vocalizzare i suoni del nome proprio, il corpo risponde con vibrazioni ed emozioni del tutto individuali. Il radicamento positivo della totalità mente-corpo è anche favorito, in ogni caratterologia, dal suono del nome proprio e dall'elaborazione analitica delle motivazioni genitoriali sulla sua scelta e sulle intrinseche costellazioni archetipiche, storico-religiose e familiari (1).
Nella seduta individuale il lavoro psicologico sarà svolto sia sui contenuti inconsci che sulle emozioni che scaturiscono dalla respirazione e vocalizzazione dettata dal nome proprio, ciò può avvenire in posizione grounding o sdraiata o sul cavalletto a seconda della caratterologia dell'allievo o paziente.
Nel gruppo l'incontro avviene disposti in cerchio tenendosi per mano, la destra è offrente, la sinistra ricevente; in coro si esperiscono i suoni di tutte le vocali.
Ognuno mantiene la sua individualità nel sentire i piedi ben radicati sulla terra, nel dare e nel ricevere attraverso le mani.
La voce e le sue vibrazioni congiungono i partecipanti in una piacevole simbiotica coralità che rievoca inconsapevolmente il periodo prenatale pur rimanendo radicati nel proprio sé.
Si staccano lentamente le mani, ci si sdraia in terra con le ginocchia flesse i piedi appoggiati sul suolo, una mano poggia sul cuore, l'altra sulla pancia onde agevolare l'ascolto sensoriale della respirazione, delle intonazioni vocali e delle eventuali emozioniper proteggere le parti tenere del corpo.
Si pone attenzione alle vibrazioni sonore che riceve la spina dorsale ed alla sua completa aderenza in orizzontale sulla terra. Ripetendo più volte il proprio nome le vocali diventano sempre più profonde, ritmiche, ricche di sentimenti e contenuti emotivi. In fine si trova una profonda protezione e riflessione, girandosi sul fianco sinistro in posizione fetale. Si prosegue sollevandosi lentamente in band-over per ritrovare il proprio groundinge per incontrarsi frontalmente con il proprio vicino; il primo contatto è oculare per poi mettersi in rapporto con ambedue le mani e ripetere alternativamente il proprio nome. Nell'esercizio di coppia uno dei due, rimanendo in grounding sostiene l'altro tenendolo per mano. Il partner, aiutato piega lentamente le ginocchia, tenendo ben saldi i talloni per terra, ad occhi chiusi ripete tre volte il proprio nome seguito da "io sono": per esempio, se l'analizzando si chiama Marco, ripeterà: "io sono Marco". Si scende e si risale più volte creando un'alternanza bilanciata nella diade. La discesa con gli occhi chiusi mantiene la concentrazione sui contenuti emotivi strettamente interiori, la risalita ad occhi aperti aiuta a sentire le emozioni che provocano una situazione di auto affermazione rispetto al prossimo. Le diadi si sciolgono per ricomporre il cerchio e fare contatto oculare con tutti; uno per volta entra nel centro per ripetere il proprio nome nella tonalità soggettiva e nel movimento corporeo che gli è più congeniale. L'auto affermazione al centro di un gruppo rievoca antiche sensazioni ed emozioni psico-corporee, dei momenti in cui il bambino entra nella vita scolastica senza il sostegno genitoriale; eccitazioni e turbamenti positivi e negativi del passato, rivissuti inconsciamente ogni qual volta si entra a contatto con il prossimo, riemergono vigorose per arricchire l'auto conoscenza mente-corpo. L'elaborazione sintetica e favore della propria totalità avviene sia in gruppo che in seduta individuale. L'approfondimento psico-corporeo dei contenuti emotivi intrinseci al nome proprio prosegue in altri incontri anche sulle emozioni rievocanti i momenti in cui si è stati chiamati con variegate tonalità di voce.

Maria Stallone Alborghetti